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Cosa sta veramente succedendo a Pisa intorno alla vicenda della Moschea? Una discussione fra i diritti sanciti dalla nostra Costituzione, propaganda politica e adempimenti burocratici.

Questi gli argomenti del dibattito della trasmissione Primo Piano su Punto Radio, interverranno Vannino Chiti, Marco Filippeschi e Rita Lucchi.



Primo Piano andrà in onda lunedì prossimo 30 novembre 2020 alle 9.30.
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Mai una gioia

Per il sindaco Conti la vicenda della moschea si sta trasformando in una serie di infortuni tanto incredibile quanto esilarante. All’orìgine ditutto vi è la scelta di inglobare il lotto della moschea all’interno della variante stadio. Questa mossa azzardata è stata sonoramente bocciata dal TAR il 1 giugno 2020 con ripercussioni importanti: oltre all’evidente danno d’immagine, ha reso estremamente incerto l’iter della variante stadio.

Dopo la mazzata, il sindaco ha tentato di cambiare strategia mostrandosi aperto al dialogo, ma è stato immediatamente bacchettato e rimesso in riga dallo stato maggiore della Lega, preoccupato di turbare il proprio “zoccolo duro” in un momentodelicato, con le elezioni regionali alle porte. Il sindaco è quindi tornato all’attacco, manifestando pubblicamente l’intenzione di fare ricorso al Consiglio di Stato, anche se in seguito ha evitato con cura qualunque cenno all’argomento.

Di conseguenza di moschea non si è proprio più parlato per mesi, con l’unica eccezione di qualche battuta ai comizi, ma solo per galvanizzare i fedelissimi. Ovviamente dopo la pausa estiva l’iter burocratico era ripartito, e per evitare che la cosa diventasse di dominio pubblico prima delle elezioni la maggioranza di centro-destra è arrivata perfino a mettere in ferie forzate il consiglio comunale, fino a fine settembre.

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Giù la maschera

Alla fine la verità viene sempre a galla. E così è successo anche oggi: pressato dalle opposizioni, il Sindaco ha dovuto ammettere davanti al consiglio comunale che gli sviluppi della vicenda della moschea vanno in direzione diametralmente opposta rispetto ai desiderata della maggioranza di centro-destra. Il procedimento al Consiglio di Stato si è estinto. RIP.

La cosa non dovrebbe sorprendere: esaminando con attenzione gli accadimenti si poteva intuire che il ricorso al Consiglio di Stato fosse un vicolo cieco, una storia farlocca buona solo per circuire gli sprovveduti che abboccano. Infatti oggi veniamo a sapere che il Comune non ha mai contestato nel merito la sentenza del TAR, ma ha solo fatto una mossa difensiva per cautelarsi dal ricorso del MIBACT al Consiglio di Stato. Così, dal momento che il MIBACT ha ritirato il suo ricorso, il Comune non ha più alcun appiglio per rimettere in discussione la sentenza del TAR.

Ma forse la vera notizia, seppur celata dal gergo burocratico, è un’altra. Veniamo infatti a sapere dalla bocca del sindaco Conti che, dopo il parere positivo (con prescrizioni) della Soprintendenza, anche la Commissione Paesaggistica del Comune di Pisa ha dato il via libera al nuovo progetto. Ciò vuol dire che l’iter burocratico per il rilascio del permesso a costruire continua a procedere, lento ma inesorabile. Ed ormai sembra avere davanti a sé una strada sgombra da ostacoli.

L’islam nella geopolitica mondiale

Giovedì 26 novembre alle 17:30 c’è l’ultimo appuntamento del ciclo di conferenze Islam, Cristianesimo e Occidente. Tra dialogo e scontro” organizzato dal prof. Daniele Menozzi. L’ultimo relatore, Enzo Pace dell’Università di Padova, terrà una conferenza su “L’islam nella geopolitica mondiale“.

La registrazione della conferenza.

Come di consueto, la conferenza si può seguire in streaming sul sito di Palazzo Blu, o sulla pagina facebook. Al termine della conferenza sarà possibile porre al relatore delle domande usando la chat.

Sul sito di Palazzo Blu è già disponibile anche una breve presentazione dell’argomento trattato e del relatore.

La strategia dello struzzo

Risulta davvero arduo comprendere quali siano le intenzioni dell’amministrazione comunale di Pisa riguardo alla moschea. Il Sindaco Conti, all’indomani della bocciatura del TAR, aveva accennato una timida apertura, ma era stato immediatamente stoppato dallo stato maggiore della Lega.

Da allora il Sindaco ha accuratamente evitato anche solo di accennare all’argomento, ed è riuscito a insabbiare tutto fino a dopo le elezioni regionali, a fine settembre. Occhio non vede, cuore non duole.

Alla ripresa dei lavori in Consiglio Comunale è emerso che l’iter per costruire la moschea in via Chiarugi era ripartito già ad inizio settembre, a dispetto del fatto che la maggioranza di centro-destra si ostini a ritenere inadeguata la collocazione designata. Ma, come già si è visto in passato, l’amministrazione non propone alternative, anzi: della moschea semplicemente preferisce non parlarne.

Di tanto in tanto l’argomento torna comunque sulle pagine dei giornali, ma solo perché sono le opposizioni a chiedere conto di quale sia la linea che l’amministrazione intende tenere.

Il Tirreno, 21nov2020

Tuttavia nemmeno l’interessamento della stampa riesce a far luce sulle reali intenzioni dell’amministrazione comunale, ed il massimo che si riesce ad ottenere è una sorta di velina anonima: “Da palazzo Gambacorti filtra un’apertura al dialogo con la comunità islamica“. L’articolo poi riferisce che “sembra aprirsi lo spiraglio per un’intesa su un posto diverso rispetto a via del Brennero” ma si tratta evidentemente di una narrazione incongrua al limite del ridicolo, che non significa nulla. Ma forse, proprio per questo, dice molto: rivela l’incapacità della compagine di centro-destra di tirarsi fuori dal pantano in cui si è cacciata.

Donne e islam

Nell’epoca di comunicazione frenetica in cui viviamo trova la sua legittimazione un sapere privo di approfondite conoscenze che mette radici soltanto per la sua facilità di diffusione. Molto importante quindi, in quanto occasione di seria riflessione sui problemi sociali e culturali del nostro tempo, la rassegna “Islam, Cristianesimo e Occidente. Tra dialogo e scontro”, promossa dalla Scuola Normale Superiore attraverso cinque incontri trasmessi anche in streaming dalla pagina Facebook e dal sito di Palazzo Blu .

Il 19 novembre Miriam Abu Salem (Università della Campania) ha parlato de “L’Islam e le donne”, un tema sicuramente stimolante non soltanto per chi è sensibile ai problemi dell’uguaglianza di genere: infatti uno degli argomenti più usati dalla propaganda islamofoba sfrutta la conoscenza superficiale del pubblico per proporre una lettura distorta della questione femminile nel mondo islamico, dandone un’interpretazione ideologica, strumentale alla teoria dello “scontro di civiltà”.

La professoressa Abu Salem ha inizialmente mostrato la differenza tra il rapporto tra individuo e Dio che nel Corano non evidenzia alcuna distinzione tra i sessi, e il rapporto uomo/donna regolato invece sulla base delle numerose scuole giuridiche presenti nel multiforme mondo dell’Islam.

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Domino

Nel luglio 2019, la scelta di accorpare il lotto della moschea nella variante dello stadio sembrava essere un astutissimo stratagemma adottato dall’amministrazione comunale di Pisa per affossare in maniera definitiva il progetto della moschea, ma dopo poco più di un anno la situazione è drasticamente cambiata: tutto sembra indicare che questa mossa spregiudicata ha affossato il progetto dello stadio invece che la moschea. Al punto che lo stesso Corrado, presidente del Pisa, giudica i guai causati da questo sventurato abbinamento più dannosi del covid.

Sin dall’inizio, l’aggiunta di questo contenzioso al già non facile cammino della variante ha generato equivoci, perdite di tempo ed irrigidimenti che hanno soffocato la discussione, impedendo qualunque intervento migliorativo. I ritardi poi sono stati fatali all’iter della variante, che è finito in stallo a causa dell’emergenza covid.

Quando l’iter della variante è ripartito, arrivando a tagliare il traguardo dopo una marcia a tappe forzate, la festa è durata poco: dopo un paio di giorni la variante ha subito la bocciatura del TAR proprio per le scorrettezze commesse in relazione al lotto della moschea.

Nel tentativo di porre rimedio al disastro, l’amministrazione ha stralciato il lotto della moschea dalla variante, dando così implicitamente ragione alla sentenza del TAR (che aveva ritenuto inconsistenti le motivazioni addotte per giustificare l’inclusione del lotto della moschea nella variante). Ma la legittimità dello stralcio è una questione controversa, e rappresenta un punto debole dell’intero procedimento in caso di ricorsi al TAR.

Infatti proprio questa anomalia procedurale è oggetto delle contestazioni contenute nel ricorso al TAR promosso da residenti del quartiere di Porta a Lucca e dall’associazione “La città ecologica”. Il presidente Corrado, pur ostentando ottimismo su un esito finale del contenzioso favorevole alla variante, sottolinea nella sua intervista quanto questa situazione confusa ed incerta continui ad essere una vera iattura per il nuovo stadio, dato che compromette un asset immateriale, ma cruciale, del progetto imprenditoriale: la fiducia degli investitori.

I morti di Kabul

Alcune delle giovani vittime dell’attentato dell’ISIS all’università di Kabul (2nov2020).

Il 2 novembre 2020, un fanatico dell’ISIS insanguinava le strade di Vienna sparando a caso ai passanti, lasciando a terra 3 vittime inermi e diversi feriti. Lo stesso giorno all’università di Kabul, dall’altra parte del globo, in un attentato della stessa identica matrice, venivano trucidati almeno 22 studenti.

Due eventi gemelli, eppure coperti dai media in maniera molto asimmetrica: mentre l’attentato di Vienna a due giorni di distanza continua a riempire le prime pagine dei giornali, ai morti di Kabul è stato dedicato solo qualche breve articolo prima di venir dimenticati. Come al solito: ormai sempre più raramente un attentato a Kabul, a Baghdad o in qualche cittadina della Nigeria riesce a catturare la nostra attenzione.

Ignorare i morti di Kabul è sbagliato, non solo per una questione di giustizia verso i ragazzi trucidati, ma anche perché così facendo ci condanniamo a non comprendere la vera natura della minaccia terrorista che tanto ci inquieta.

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La vera blasfemia

In questo periodo cupo, nel quale all’incognita pandemica si somma ora la recrudescenza delle stragi per mano di fanatici sedicenti islamisti, la netta condanna degli attentati di Vienna pronunciata dalla Grande Moschea di Roma rappresenta una piccola ma importante luce, un faro che nella notte ci indica la giusta direzione.

Le parole che il professore Abdellah Reduane pronuncia per conto dei musulmani del Centro Islamico annesso alla moschea non lasciano spazio ad alcuna ambiguità: quello di Vienna è un “atto satanico”.

E in questo caso le parole non potrebbero essere scelte meglio: la strage di Vienna è un atto abietto e vigliacco, ed affermare che questa azione ripugnante sia compiuta nel nome di Dio è una bestemmia ancora più grande.

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