Nel luglio 2019, la scelta di accorpare il lotto della moschea nella variante dello stadio sembrava essere un astutissimo stratagemma adottato dall’amministrazione comunale di Pisa per affossare in maniera definitiva il progetto della moschea, ma dopo poco più di un anno la situazione è drasticamente cambiata: tutto sembra indicare che questa mossa spregiudicata ha affossato il progetto dello stadio invece che la moschea. Al punto che lo stesso Corrado, presidente del Pisa, giudica i guai causati da questo sventurato abbinamento più dannosi del covid.
Sin dall’inizio, l’aggiunta di questo contenzioso al già non facile cammino della variante ha generato equivoci, perdite di tempo ed irrigidimenti che hanno soffocato la discussione, impedendo qualunque intervento migliorativo. I ritardi poi sono stati fatali all’iter della variante, che è finito in stallo a causa dell’emergenza covid.
Quando l’iter della variante è ripartito, arrivando a tagliare il traguardo dopo una marcia a tappe forzate, la festa è durata poco: dopo un paio di giorni la variante ha subito la bocciatura del TAR proprio per le scorrettezze commesse in relazione al lotto della moschea.
Nel tentativo di porre rimedio al disastro, l’amministrazione ha stralciato il lotto della moschea dalla variante, dando così implicitamente ragione alla sentenza del TAR (che aveva ritenuto inconsistenti le motivazioni addotte per giustificare l’inclusione del lotto della moschea nella variante). Ma la legittimità dello stralcio è una questione controversa, e rappresenta un punto debole dell’intero procedimento in caso di ricorsi al TAR.
Infatti proprio questa anomalia procedurale è oggetto delle contestazioni contenute nel ricorso al TAR promosso da residenti del quartiere di Porta a Lucca e dall’associazione “La città ecologica”. Il presidente Corrado, pur ostentando ottimismo su un esito finale del contenzioso favorevole alla variante, sottolinea nella sua intervista quanto questa situazione confusa ed incerta continui ad essere una vera iattura per il nuovo stadio, dato che compromette un asset immateriale, ma cruciale, del progetto imprenditoriale: la fiducia degli investitori.