Volente o nolente

La vicenda dell’appello per la revoca dell’intitolazione di via D’Achiardi si è finalmente conclusa positivamente: il sindaco Conti ha annunciato che via D’Achiardi sarà rinominata via “dei Giusti delle Nazioni”. Annunciando questa decisione il sindaco ha sottolineato che nessuno dei sindaci prima di lui ha pensato a cambiare la titolazione (ovvio, dato che finora nessuno lo aveva mai chiesto), concludendo in maniera teatrale: “Lo farò io, volentieri“.

In realtà questo epilogo non sorprende più di tanto. La maggioranza di centro-destra in consiglio comunale, nel tentativo di prendere tempo, aveva chiesto un approfondimento alla commissione di storici che aveva lavorato al caso, ma tale richiesta ridicola, non solo era evidentemente pretestuosa, ma finiva per apparire addirittura offensiva, dato che l’organo politico, implicitamente, dimostrava di ritenere insoddisfacente il lavoro fin qui svolto dalla commissione.


La Commissione ha ovviamente rifiutato di prestarsi a questa ignobile pantomima, e la stessa linea è stata tenuta dalla Comunità Ebraica.

Il sindaco e la sua maggioranza si sono così finalmente accorti d’essersi cacciati in un vicolo cieco: completamente isolati, esposti alle quotidiane critiche delle altre forze politiche, e senza alcuna possibilità di replicare o difendersi. Una situazione decisamente insostenibile, che con l’approssimarsi della ricorrenza del Giorno della Memoria rischiava di trasformarsi in un vero incubo per il sindaco.

E così il sindaco Conti, che fino a questo momento si era totalmente disinteressato della questione eclissandosi durante la discussione e non partecipando alle votazioni, ha deciso finalmente di uscire dall’impasse con una audace inversione a U, ripetendo il copione già collaudato con l’epilogo della vicenda della moschea.

Durante le votazioni decisive, il sindaco Michele Conti era sistematicamente latitante. Un caso?