Lunedì 14 gennaio 2019 l’amministrazione di Pisa organizzò un incontro con la cittadinanza per presentare una variante urbanistica che, con precisione chirurgica, cambiava la destinazione d’uso al terreno sul quale la Comunità Islamica (già due anni prima) aveva chiesto il permesso di costruire una moschea (con annesso centro culturale).
Nei mesi seguenti, a più riprese, la questione è finita sotto i riflettori: prima in seguito all’illegittimo diniego a costruire del luglio 2019, poi a causa dell’infelice idea di eliminare la moschea facendosi scudo della variante stadio (con le conseguenze che tutti conoscono).
Tuttavia, a dispetto del rilievo assunto da questo tema nel dibattito cittadino, l’incontro del 14 gennaio 2019 nella piccola sala della Circoscrizione 5 è stato l’unica occasione di confronto tra l’amministrazione e la cittadinanza.
Da quel 14 gennaio molte cose sono cambiate: nel clima culturale prima ancora che sul fronte giudiziario. E il seme di questa inversione di tendenza può forse essere rintracciato già in quella riunione: proprio allora alcuni cittadini, contrariati da quello che evidentemente era un odioso atto di sopraffazione ai danni dei musulmani che abitano e lavorano a Pisa, si sono dati appuntamento per decidere come reagire. In questo modo è nato il comitato Sì alla libertà di culto.
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